PON FSE 14-20 “Agorà digitale”

La nostra riflessione pedagogica è partita dalla provocazione di C. Sagan “abbiamo generato una civiltà i cui elementi vitali dipendono profondamente dalla scienza e dalla tecnologia, ma abbiamo anche fatto in modo che quasi nessuno capisca qualcosa di scienza e di tecnologia, prima o poi questo mix esplosivo di ignoranza e potere ci esploderà in faccia” per sviluppare il nostro progetto attorno ad una domanda essenziale: cosa significa “educare” in una società “tecnologicamente complessa”? Simpatizzanti o resistenti, è del tutto evidente che le sfide della società tecnologica in cui siamo immersi e da cui siamo condizionati ci obbligano a ri-pensare l’approccio educativo delle nuove generazioni, consapevoli del fatto che la centralità dell’uomo, lo sviluppo di un’etica adeguata ai mutamenti veloci e profondi che segnano il nostro tempo e di un’intelligenza sovra-ordinata e sovra-ordinante rispetto alla tecnologia siano, rispettivamente, la scelta e le strategie sempre più necessarie per “disinnescare” il pericoloso mix presagito da Carl Sagan. La scelta di utilizzare, nel titolo del progetto, il “digitale” come aggettivazione dell’Agorà –luogo fisico e metafisico inalienabile della relazione, umana prima ancora che politica ed economica – è la risposta che abbiamo scelto per sottolineare come, in un percorso evolutivo da sempre caratterizzato da molte variabili e altrettante tentazioni collaterali, la sola costante che orienta nel viaggio è l’esigenza di affermare la centralità dell’uomo e dei suoi diritti rispetto ad ogni sua altra “opera”, che in questo contesto diciamo tecnologia, ma in altri potremmo definire, ad esempio, economia. Il dialogo pedagogico deve, pertanto, ristabilire anzitutto il giusto rapporto tra il mezzo e il fine, evitando gli estremi disfunzionali della censura e dell’enfasi, per riappropriarsi, efficacemente, dell’utilità del mezzo tecnologico rispetto al fine del progresso 94 L’OFFERTA FORMATIVA PTOF – 2019/20-2021/22 IC TORANO C.- S. MART.+CERZETO sostenibile dell’umanità